martedì 27 settembre 2011

Preparazione della coppia adottiva

È fondamentale che la coppia acquisisca, durante il percorso adottivo, la consapevolezza delle esigenze e dei bisogni di un bambino istituzionalizzato, del suo vissuto, della sua storia e delle problematiche che incontrerà nella costruzione di un legame, staccandosi dal bambino immaginario fino allora costruito nella mente.
Se ciò non avviene l’incontro rischierà di essere fallimentare perché non conforme a quelle che sono le proprie aspettative e in contrasto con le reali esigenze del futuro figlio.Il bambino non ha il dovere di soddisfare e colmare i bisogni degli adulti ma ha il diritto ad avere una famiglia, di essere amato ed accettato nella sua diversità biologica, somatica e culturale.
I genitori adottivi devono avere una preparazione adeguata e forte sensibilità e maturità per accogliere e rispettare un bambino non solo con caratteristiche somatiche evidentemente diverse dalle proprie ma portatore di una cultura distante dalla nostra, che va rispettata e continuata per dare dignità alle sue radici. Se il bambino non si sente accettato dalla coppia genitoriale, se avverte un distacco, se si sente “un diverso” non riuscirà mai a instaurare una sana relazione con loro e non si svilupperà mai in modo armonico ed equilibrato.
Un primo tradimento che la coppia fa al bambino è il cambio del nome, che è il primo segno di riconoscimento e di esistenza, come se volesse cancellare il passato del proprio figlio, un passato scomodo, da dimenticare, che, invece, va rispettato ed integrato in una sorta di patto adottivo. Un motivo per cui le leggi straniere prevedono per le coppie dei lunghi soggiorni nel Paese di origine è perché possano conoscere direttamente il contesto dove è cresciuto il futuro figlio ed assimilare le sue abitudini (alimentari, relazionali, climatiche), comprenderle, rispettarle e riproporgliele successivamente nel nuovo nucleo adottivo. In questo modo il bambino si sente accettato nella sua individualità e non deve adattarsi a richieste che per lui sono estranee e difficilmente comprensibili.
L’adattamento, infatti, da parte del bambino ad un contesto non accogliente e a delle rigide aspettative della coppia, può far sviluppare un “falso sé”. Compito dei genitori è dare continuità all’identità del bambino, sostenerlo nella fase di elaborazione del suo triste vissuto per evitare che ci siano fratture tra il suo passato, il presente ed il futuro.
Spesso i bambini adottivi sono portatori situazioni di abbandono, di solitudine, talvolta di maltrattamento fisico e psicologico; sono bambini traditi dalla vita. Le figure adulte che dovevano soddisfare i loro bisogni fisici e di protezione gli hanno inflitto un messaggio forte di rifiuto, di non esistenza e non riconoscimento. Sono bambini che non hanno sviluppato un legame di attaccamento sicuro così come è necessario per una sana ed armonica crescita della personalità.
Il bambino abbandonato presenta sempre un ritardo nello sviluppo psico-fisico perché fin dalla nascita si necessita delle cure individuali e personalizzate; se ogni bisogno fisiologico (fame, sete, ecc.) e affettivo (contatto fisico, visivo, coccole ecc.) è prontamente soddisfatto, il bambino sperimenta dapprima la continuità nella soddisfazione dei suoi bisogni e poi l’affidabilità nei confronti delle figure adulte che si occupano di lui.
Questa naturale interazione bambino-adulto è alla base della costruzione del legame di attaccamento. L’assenza di relazioni affettive sane, di stimolazioni sensoriali e tattili, provocano un rallentamento dello sviluppo psicomotorio in parte accentuato a seconda del modo di reazione del bambino a tali deprivazioni.
E’ fondamentale che la coppia sappia che il bambino che incontrerà ha dei bisogni da soddisfare:
§                 ha bisogno di essere accettato e benvoluto nonostante il suo comportamento negativo
§                 ha bisogno di essere smentito dalla convinzione che lui è cattivo e che, pertanto, merita di essere punito
§                 ha bisogno di essere amato e soprattutto di non subire un nuovo abbandono
L’adozione è un atto d’amore che richiede una grande capacità di donarsi e non la soddisfazione di un bisogno di essere genitore a tutti i costi.
L’adozione ha, infatti, successo solo se il bisogno della coppia si trasforma in forte e sincero desiderio di dare amore.

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