giovedì 25 agosto 2011

Il disgusto


Letteralmente la parola disgusto deriva dal latino “dis-gustus” e significa “cattivo sapore, cattivo gusto”; già da questa definizione si nota lo stretto legame di questo termine con il gusto (e quindi con il cibo). Ciò è dovuto, in particolare, a due motivi: in primo luogo quando qualcosa ci appare disgustoso tendiamo ad assumere una configurazione del volto identica a quella di quando odoriamo o assaggiamo cibi ripugnanti; inoltre è una sensazione che può provocare nausea (solitamente legata al cibo), la quale a sua volta provoca  vomito, effetto e alla stesso tempo causa del disgusto. Il vomito, infatti, da un lato permette di liberare lo stomaco da ciò che è ripugnante e dall’altro suscita conati nell’interessato e in chi gli sta accanto.
A partire dalla seconda metà dell’800 con Darwin, che riconduce il disgusto a quanto detto sopra, diversi autori si sono interessati allo studio di questa particolare tematica, spaziando tra tanti ambiti, senza però riuscire a formulare una definizione univoca del disgusto, che appare come un sentimento complesso, caratterizzato da diverse sfaccettature.
E’ solo a partire dagli anni ’80 che il disgusto diventa oggetto di attenzione costante da parte della psicologia. Il tardivo interesse verso questo argomento è causato dall’idea che si trattasse di un concetto rischioso e “tabù”, poiché, avendo un elevato potere evocativo, era opinione condivisa che parlarne o scriverne probabilmente potesse finire con il suscitarlo.
È da questo momento, grazie all’aumento degli studi e delle ricerche empiriche, che il concetto di disgusto viene esteso da semplice reazione legata al gusto a vera e propria emozione di base.
Oggigiorno, quindi, il disgusto può essere generalmente definito come  una reazione emotiva, spesso associata a nausea, suscitata da un qualsiasi stimolo che risulti particolarmente sgradevole a una persona, sia che si tratti di una situazione reale, sia di una rappresentazione psichica


Legami tra il disgusto e le altre emozioni 

Le emozioni in quanto tali sono solo raramente uniche, separate l’una dall’altra. In generale hanno tutte delle strette relazioni tra loro: il disgusto appare associato in particolare alla paura, al taedium vitae, al disprezzo e all’odio.
Disgusto e Paura: il disgusto richiama la paura dal momento che la contaminazione induce timore  e entrambe le sensazioni sono caratterizzate dal desiderio di fuga e sono strumenti primari di socializzazione. L’orrore è prioprio disgusto unito a paura.
Disgusto e Taedium vitae:  con “taedium vitae” si fa riferimento ia sentimenti di noia, disperazione, depressione e malinconia. Il cosiddetto disgusto per la vita risulta essere un’esperienza consapevole, intellettuale ed autocosciente, tale da pervadere e rendere nauseante ogni cosa.
Disgusto e Disprezzo: nonostante le forme più intense di disprezzo coincidano con il disgusto e siano entrambi emozioni che affermano una posizione di superiorità nei confronti dei propri oggetti, vi sono differenze evidenti fra essi. Mentre è possibile che il disprezzo susciti un senso di orgoglio, autocompiacimento ed ispiri, talvolta, un comportamento benevolo e cortese nei confronti dell’oggetto ritenuto inferiore, il senso di superiorità provocato dal disgusto si esprime attraverso una sensazione sgradevole, indipendente dalla commiserazione. Ulteriori differenze sono riscontrabili anche in relazione al diverso rapporto che tali emozioni instaurano con l’amore. Se da un lato, amore e disprezzo non risultano antitetici,  dall’altro lato il disgusto è contrario all’amore, pone addirittura fine a quest’ultimo.
Disgusto e Odio: tra le due emozioni sussistono molteplici zone di sovrapposizione costituite principalmente dalla nozione di ribrezzo. Il disgusto apporta alla sensazione d’odio la propria dimensione fisica, il suo essere sgradevole a livello sensoriale
Il disgusto compare quasi in tutti gli elenchi delle emozioni di base, in quanto è correlato tipicamente a uno specifico sistema motivazionale (la fame) e a una specifica parte del corpo (la bocca).Il disgusto è un’emozione negativa di base, soggettivamente vicina alla nausea, costituita da un generico  timore di contaminazione, unito al desiderio di allontanarsi dall’oggetto che la scatena. Il vissuto è di forte repulsione e rifiuto.






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